Dopo aver visto una piccola parte del film
L'Italia non è un paese povero vorrei parlare un po' del
Metano, risorsa naturale importantissima globalmente a livello economico, e soprattutto del ruolo chiave che il gas svolge nelle politiche energetiche in Italia.
Lascerei a questa pagina il compito di spiegare in modo semplice, veloce e sintetico la provenienza, l'utilizzo e la composizione di tale gas: <
http://www.ovo.com/gas-metano> (05/2013).
Il film sopracitato, voluto da Enrico Mattei per rendere partecipe il popolo italiano della svolta nella politica energetica che stava attuando, mostra come un'Italia dal sistema industriale in decadenza trova un grande supporto nella ricerca di giacimenti di idrocarburi nel territorio nazionale e nella gestione di questi da parte della neonata ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), interamente controllata dallo stato.
I giacimenti di metano della pianura padana costituiscono così un enorme opportunità per assicurare fonti energetiche a basso costo nei più svariati settori industriali del Nord Italia.
Così, nel corso degli anni, si sviluppano tecnologie per sfruttare la combustione del metano utilizzandola direttamente per il calore o per produrre energia elettrica, si costruiscono reti di gasdotti che portano il gas nelle città aprendo la strada all'uso domestico nelle cucine a gas e per il riscaldamento e si assiste a una dipendenza sempre maggiore dell'Italia dal metano.
L'affermarsi di tale risorsa energetica nella seconda metà del novecento avviene su scala globale, tanto che alcuni studiosi parlano di "Terza Rivoluzione Industriale". L'Italia svolge un ruolo primario in questo passaggio essenzialmente per due motivi: il primo è proprio la presenza del gas sul territorio nazionale in quantità relativamente abbondanti, e ciò, come dicevo prima, ha portato a un primo sfruttamento; il secondo è dovuto ad una stabilità del prezzo del metano rispetto alle forti oscillazioni di quello del petrolio.
Quest'ultimo motivo assume maggiore importanza dopo la crisi petrolifera della fine degli anni '70 e contrariamente a quanto si vuole pensare la motivazione ambientale influenza solo in tempi molto più recenti l'affermarsi del metano a sfavore del petrolio.
La motivazione ambientale non è però trascurabile, infatti la combustione del metano libera solamente una piccola quantità di anidride carbonica rispetto alle consistenti emissioni inquinanti derivanti dalla combustione delle diverse distillazioni del petrolio.
L'uso massiccio di tale risorsa in tutti i campi, recentemente utilizzata anche come combustibile per autotrazione, con tecnologie sempre più efficenti nella costruzione e nel funzionamento di motori, spinte dal basso impatto ambientale di questi, rende l'Italia sempre più dipendente dalle importazioni di metano dall'estero, possibili grazie a una complessa rete di gasdotti, il modo più economico ed efficente per trasportarlo, che dovrebbero garantire un sicuro approvvigionamento di tale gas.
Mostrando le seguenti cartine tratte dalla rivista geopolitica
Limes si nota la complessa rete di gasdotti , i collegamenti coll'estero e i giacimenti di idrocarburi in Italia (gas naturale, e quindi metano, compreso).
Come si può ben notare dall'ultima cartina (in basso a destra) la Sardegna risulta ancora tagliata fuori dalla rete italiana di gasdotti, per rimediare a questo problema è in fase di attuazione il
Progetto Galsi, un nuovo metanodotto che partendo dall'Algeria, passando per la Sardegna e arrivando poi in Italia costuirà una quarta linea di approvvigionamento di gas per l'intero territorio nazionale.
Un altro sito che riassume le principali caratteristiche del metano: <
http://righicorsico.altervista.org/netday99righi/premessa_metano.htm> (05/2013).